Snapchat… che scoperta!

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Oggi sono felice. Non solo perché ho scoperto (in evidente ritardo rispetto all’umanità) l’esistenza della meravigliosa App Snapchat ma soprattutto perché finalmente posso smettere di sentirmi “imperfetta” in un mondo patinato di scintillio.

Sospiro di sollievo perché la mattina appena sveglia, in pigiama e con i capelli maleducati assomiglierò anche io alle protagoniste delle pubblicità dei biscotti. Sorrido perché alla fine di un’ordinaria giornata di quotidianità – dopo aver sistemato piatti, camere, bambini, marito, sporco-impossibile e unghie scheggiate (non sempre in quest’ordine) sorriderò rilassata e radiosa davanti alla televisione come la tipa che ogni sera ci ricorda quanto è conveniente essere clienti fedeli di Sky.

Sono serena. Perché finalmente ho scoperto di essere normale e che il mio fisico reagisce in maniera attesa all’umana usura.

Posso lanciare un anatema al logorio del tempo e minacciarlo di cancellarlo a suon di effetti speciali su ogni scatto che farò da oggi fino alle fine dei miei giorni. (E anche dopo se potrò).

Sono felice e così – poco prima di iniziare a scrivere questo articolo – ho mandato una mia foto “snapchattata” via WhatsApp a mio marito.

Mi è appena arrivata la sua risposta.

“Ma cosa mi hai mandato? Sembri una Barbie scema.”

Ecco.

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